Oratorio di Santa Maria in Gloria (loc. Santa Maria)

Si trova dove la valle omonima confluisce con Foralunga, a sud di Castagneto Carducci.

E' attiguo alla cella in cui si suppone che visse, tra il 1060 e il 1134 circa, l'eremita Guido dei conti di Donoratico, figlio di Ugolino "Malaparte" e fratello del podestà di Pisa Tedice.

Il culto dell'eremita, in seguito "beatificato", fu iniziato alla fine del Cinquecento da Cosimo,  conte di Castagneto e futuro vescovo di Colle, il quale costruì, annessa all'eremo,una chiesina dedicata a Santa Maria in Gloria.

Dopo di lui, il cugino-erede conto Ugo, mettendo nome Guido al proprio primogenito, dette il via a tutta una serie di manifestazioni religiose, che crebbero con lo stesso Guido e si estesero da Castagneto a Pisa, quando Guido ne diventò commissario.

Santa Maria in Gloria divenne meta di un pellegrinaggio annuale che si teneva l'8 settembre (giorno della "Natività di Maria"),con ampio concorso di gente proveniente da ogni località, la fine del pellegrinaggio nel 1959 e un abbandono sempre più deprimente.

Salto del Diavolo:

Dirupo naturale sul Fosso della Carestia, circa mezzo chilometro a valle di Santa Maria in Gloria.

La leggenda popolare racconta che il diavolo, rincorso da San Guido che era andato a tentare nella cella ubicata nel suo eremo, vi fosse precipitato dentro e fosse scomparso nelle viscere della terra.

Stessa fine fece, secoli dopo, una mucca di Domenico Tuci, colono in Santa Maria dal 1884 al 1887, caduta nell'orrido, non fu possibile tirarla fuori viva e fu quindi abbattuta e a pezzi, per essere venduta a bassa macelleria.